I 6 tipi di freelance

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Sai già che tipo di freelance sei? O se non lo sei ancora diventato, che tipo di frelance vorresti essere? Si perché sotto la voce freelance c’è una miriade di tipi di professionisti differenti.

Capire che tipo di freelance sei è importantissimo perché ti permette di capire quali rischi e quali opportunità hai in questo momento della tua carriera.

È per questo motivo che oggi ti racconto della mia personalissima classificazione di tutti i vari tipi di freelance. Per ognuno di questi ci vediamo i pro, i contro, i rischi e le opportunità che hanno.

Pronto per scoprire chi sei?

1. Il wannabe-lance

Alla base della piramide della libera professione troviamo i wannabe lance. Sono tutte quelle persone che vorrebbero diventare freelance ma non lo sono ancora diventate. Ci siamo passati tutti quanti.

Di wannabe lance nello specifico ne abbiamo due sottotipi: gli studenti e quelli che sono già dei professionisti.

Questi due sottotipi sono accomunati dalla stessa aspirazione a voler diventare dei freelance ma hanno due asset totalmente diversi tra di loro, diversi e complementari. Uno ha tanto tempo e poca esperienza e l’altro ha tanta esperienza e poco tempo.

Gli studenti

Loro hanno tanto tempo e poca esperienza e si trovano in una situazione in realtà inconsapevolmente privilegiata, perché la verità è che non capiterà mai più di avere così tanto tempo e così tanta libertà di poter forgiare il proprio destino.

Opportutità

Tutta questa sovrabbondanza di tempo permette al wannabe lance studente di poter costruire in termini molto veloci, la rotta e la nave con cui arrivare al proprio posto al sole.

Tutto quello che devono fare è impiegare tutto il tempo che hanno nella costruzione della propria carriera.

I rischi

Il rischio più grosso che hanno gli studenti è quello di disperdere tutto questo patrimonio che hanno di tempo per via della poca esperienza, perché non riescono veramente a focalizzare bene in una direzione unica i loro sforzi.

Questo perché ovviamente non sanno ancora esattamente quello che offre il menù, chi sono loro e che cosa vogliono ottenere.

Consigli operativi

Acquisire più informazioni possibili di ogni genere e costruirsi un set di competenze e un portfolio che è fatto specificamente per il tipo di obiettivo che si vuole raggiungere.

I professionisti

Dall’altro lato invece abbiamo i wannabe lance ma professionisti. Loro hanno poco tempo perché già lavorano e magari hanno anche una famiglia e tutte le incombenze della vita da adulti.

Allo stesso tempo però quello che hanno in più dei wannabe lance studenti è l’esperienza. Si sono già costruiti un set di competenze e un portfolio di lavori fatti, che gli altri non hanno.

Consigli operativi

Anche per loro è importantissimo l’acquisizione di informazioni, perché devono passare da un sistema di lavoro totalmente diverso.

Allo stesso tempo però devono conservare e trasportare con sé, in questo passaggio, quello che che Cal Newport definisce il patrimonio professionale, ovvero tutte le competenze, i contatti e l’esperienza che gli permettono di far sì che il passaggio da una situazione con l’altra non sia un ricominciare da zero ma sia invece un salire in cima al gradino che si sono già costruiti in precedenza.

I wannabe lance professionisti devono sopperire alla mancanza di tempo con un estremo focus che gli deriva dall’esperienza.

2. Gli slave-lance

Sono tutti quelli che sono stati letteralmente costretti ad aprire la partita iva.

Questa è una situazione insidiosa, perché ci si trova esattamente a metà tra i due mondi, prendendosi le parti negative dell’uno e le parti negative dell’altro, senza nessuna delle parti invece positive.

Nello specifico ci si ritrova con la dipendenza da un solo cliente, la mancanza di libertà del posto fisso e l’instabilità, il fatto che è tutto quanto sulle tue spalle, pagamento dei contributi compresi, di un libero professionista.

Consigli operativi

Se sei costretto ad aprire la partita iva per continuare a mantenere il tuo ruolo all’interno dell’azienda, cerca di avere fin da subito un contratto stabilizzante. Cerca di far sì che il tuo datore di lavoro si impegni espressamente a continuare a darti del lavoro per un certo periodo di tempo. Stabilizza la situazione.

Una volta stabilizzata e una volta comprato del tempo, cerca di spostarti chiaramente nell’uno o nell’altro mondo. Non rimanere in mezzo a prendere il peggio di entrambi i mondi.

3. Gli half-lance

Sono coloro che hanno deciso di mantenere un equilibrio fra il posto fisso e la libera professione, prendendosi però soltanto le parti positive dell’uno e dell’altro.

Hanno un part-time o un contratto fisso in un’azienda o in uno studio che gli da’ stabilità e che li fa crescere e allo stesso tempo però non rinunciano alla libertà e all’esplorazione che può dare la libera professione.

Consigli operativi

Un half lance ha due opzioni:

  1. Mantenere lo status quo. È una situazione che per tantissimi è un punto di arrivo. Per cui il lavoro principale è quello di mantenimento quell’equilibrio, considerando il fatto che le aziende tendenzialmente hanno una forza gravitazionale più forte rispetto alla libera professione, quindi in qualche modo eserciteranno un attacco sistematico ai limiti per cercare di attrarre tutto il tuo tempo. In questo caso il nostro half lance dovrà fare una bella difesa dei propri confini nel mantenere l’equilibrio che si è costruito.

  2. Utilizzare questa posizione invidiabile per poter poi decidere se buttarsi nell’una o nell’altra, sapendo di avere una forza contrattuale più forte, per cui si possono aspettare offerte interessanti prima di fare il grande salto. Potrà quindi decidere se andare a prendere una posizione nuova e interessante in un posto fisso oppure buttarsi nella libera professione dopo che ormai si sono già imparato tutti i meccanismi.

4. I fake-lance

Sono tutti coloro che operano nel mondo della libera professione ma allo stesso tempo non devono sostentarsi con il lavoro che fanno.

Mi riferisco quindi a quella minoranza di persone che magari è ricca di famiglia, hanno un partner che si occupa del mantenimento economico del nucleo familiare o per mille altri motivi, in realtà non devono lavorare, ma lavorano lo stesso.

Questi sono dei professionisti che da un lato hanno un’opportunità pazzesca, che è il fatto di poter avere una libertà completa di allocazione del proprio tempo professionale, che gli permette di godersi la parte più artistica e di ricerca di quello che è il loro campo di libera professione senza preoccuparsi troppo dell’aspetto economico. Hanno la possibilità di fare ricerca profonda.

Rischi

Allo stesso tempo però, dal momento che non hanno necessità di dover campare con il lavoro che fanno, si fanno sotto pagare, andando inevitabilmente a rovinare o a distruggere determinati ambiti di mercato.

Se ci fossero tanti fake lance che si fanno sotto pagare in un dato al mercato quest’ultimo rischia di avere un crollo verticale in termini di qualità, sostenibilità e via dicendo.

Consigli operativi

Rispettate il mercato in cui operate, non andate a distruggerlo facendo dei prezzi che non sono semplicemente professionali.

Godetevi il privilegio spettacolare di poter guidare la via con la sperimentazione, allocando il vostro tempo alla ricerca pura.

5. I freelance

È colui che campa completamente della propria libera professione. Il sogno di tutti i wannabe freelance dalla base della piramide. È una persona che può campare di un lavoro che ama e allo stesso tempo è sostanzialmente libero di poter gestire il proprio tempo.

Consigli operativi

Se sei diventato un freelance, se riesci a sostentarti con la libera professione vuol dire che da qualche parte sei bravo. Quello che bisogna capire però in questa fase, è che non si può essere bravi soltanto nel tuo compito specifico, ma bisogna diventare molto bravo anche in tutta quella che è la gestione della piccola azienda che sei tu.

Devi sviluppare delle competenze non più a I, verticali in un campo specifico, ma a T. Devi essere bravissimo nel tuo campo, ma allo stesso tempo devi essere competente anche in tutti quegli aspetti che confinano con il tuo campo: le tasse, la contabilità, la gestione finanziaria di un’azienda, acquisizioni clienti, marketing, gestione del tempo, priorità, ecc… 

6. Il Super freelance

È un freelance che alla fine è diventato così bravo che ha una sovrabbondanza di lavoro di qualità. Ha raggiunto il vertice del mercato in cui opera. Lavora con i migliori, ha i clienti migliori, ha le fee migliori, fa i lavori migliori, ha le proposte migliori.

Consigli operativi

Il super freelance ha due grandi possibilità:

  1. Mantenere tutto esattamente com’è perché ci si sta benissimo!

  2. Scalare. Lo può fare in due modi: o in qualità, o in quantità.

La qualità significa che tu mantieni la posizione che hai di super freelance, senza fare cambi strutturali. Vai semplicemente a selezionare sempre più proposte, lavori, progetti, clienti di qualità.

Oppure l’altra possibilità è di scalare in senso classico, di diventare un’azienda, di strutturarsi di più. Quella sovrabbondanza di lavori e di progetti di qualità va distribuirlo e ad assemblare dei team che diventano sempre più stabili, sempre più fissi.

I rischi

Anche il super freelance ha le sue difficoltà e i sui momenti di amarezza. Il rischio più grande che corre un super freelance è quello di perdere la passione, di essere quindi fagocitato dal sistema che è stato così bravo a generare.

Alla fine tutta questa grande corsa per arrivare alla cima è diventata un mestiere, una routine, una normalità piuttosto che la passione spumeggiante che lo aveva fatto iniziare.

Il rischio per il nostro super freelance è proprio quello di diventare un professionista all’apparenza e nella sostanza, sicuramente di successo, ma sotto sotto personalmente infelice e insoddisfatto.

Soluzioni

La soluzione in questo caso è quella di tornare alle origini, a quando si lavorava innamorati di quello che si faceva, al piacere artigianale fisico di fare quello per cui sentivamo di essere nati per fare.

Si tratta di convertire il successo e i soldi in tempo e tornare alla modalità libera di forgiamento del proprio destino del wannabe lance, con un’unica differenza sostanziale, che non si è più alla base della piramide, ma ormai siamo in cima alla piramide.

Una soluzione potrebbe essere prendere tutta quella sovrabbondanza di tempo e da un lato partire alla conquista di un altro mondo, che può essere scalare strutturalmente come dicevo prima, oppure semplicemente orientarsi verso un mondo mercato.

Un’altra soluzione è di riprendere possesso del proprio tempo semplicemente per godersi la vita.

Conclusioni

Adesso che sai che freelance sei, sarai in grado di affrontare questa avventura che è la libera professione con maggiore consapevolezza, sapendo quali rischi e quali opportunità di aspettano.

E come sempre, chiunque tu sia in questo preciso momento, andiamo conquistare il mondo!

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Dario Albini

Dario Albini è un Direttore Creativo e il primo Mentore Pirata per Freelance. È specializzato nell’approccio strategico alla comunicazione. Mettendo design e marketing al servizio della strategia d’impresa. È fondatore di AtaImpact una premiata agenzia di comunicazione, The Freelancer's Island il primo coworking per creativi d’Italia ed è stato presidente dell’Associazione Illustratori Italiana. Ha lavorato per alcuni tra i maggiori brand al mondo ed è stato relatore in alcuni tra i maggiori eventi europei di settore. Ora condivide tutta la sua conoscenza per aiutare tutti i freelance, a raggiungere un successo professionale epico. Così da diventare esseri umani più liberi, appagati e felici.

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