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Ciao da Milano in quarantena, ho pensato di creare un vero e proprio manuale di sopravvivenza per noi freelance ai tempi del Coronavirus.
Se hai dei problemi nell’organizzazione del lavoro dovuto alla quarantena, difficoltà di concentrazione, se ti preoccupa la flessione del lavoro che inevitabilmente dovremo affrontare, allora questo contenuto è fatto apposta per te.
Ho deciso di condividere le migliori strategie, i migliori strumenti, per far fronte insieme a questa situazione impegnativa.
I problemi innescati dal Coronavirus
Questa pandemia ha scatenato due problemi distinti, che sono uno di breve periodo e uno di lungo periodo.
Il problema di breve periodo è di contingenza ed è riuscire a tirar fuori il meglio possibile dal punto di vista professionale dalla situazione forzata di quarantena.
Dall’altro lato il problema è più di lungo periodo, ed è il fatto che il Coronavirus probabilmente sta andando a innescare una crisi finanziaria economica a livello globale.
Ci vediamo quindi tutta una serie di soluzioni possibili e degli strumenti per poter far fronte sia al problema di breve che a quello di lungo periodo.
I due livelli di generazione del valore
Prima di partire con le varie soluzioni, dobbiamo tenere a mente un concetto fondamentale, ed è il fatto che un freelance ha due distinti livelli per poter generare del valore e per poter guadagnare del denaro:
Il livello diretto: lavorare con un cliente e venire pagato.
Il livello indiretto: è la costruzione della propria infrastruttura professionale. Mi riferisco alle due cose che ci servono per poter essere sul mercato, che sono competenze: per cui le nostre capacità, i nostri talenti, le nostre bravure, le nostre competenze professionali; e gli asset necessari per poterle impiegare: sito internet, presenza online, sistema di comunicazione, sistema di marketing e sistema di amministrazione.
La particolarità questi due livelli è che il livello diretto, non soltanto necessita del livello indiretto, ma è direttamente proporzionale ad esso. Per cui maggiore sarà la qualità e la capacità della tua infrastruttura professionale, migliori saranno i clienti, i lavori e i pagamenti che andrai a ricevere.
Il secondo aspetto fondamentale da tenere a mente è che una crisi esterna può andare a colpire soltanto il primo livello. Il secondo invece non può essere colpito da nessuna crisi esterna. È il livello chi rimane sempre e completamente in nostro potere.
È per questo motivo il mio discorso sarà tutto incentrato sul mantenimento e sul potenziamento del livello indiretto, perché non soltanto è immune a qualsiasi crisi, ma perché costituisce l’elastico che ci lascerà in pole position quando il livello diretto, quello di rapporto con il cliente, finalmente tornerà alla normalità con il passare della crisi.
Il breve periodo
Tutti i problemi di breve periodo di base derivano da una sola sorgente, il lavorare da casa.
La vera radice del problema sta nel fatto che la nostra mente lavora per simboli, ha bisogno cioè di dei simboli per farle capire che certe cose stanno succedendo e per suggerire dei cambi di modalità.
Il simbolo dell’ambiente
Uno dei simboli più potenti che abbiamo per settare la nostra mente in una modalità piuttosto che un’altra, è quello dell’ambiente. A seconda di dove siamo la nostra mente tenderà a mettersi in una modalità piuttosto che un’altra. Se noi siamo in ufficio la nostra mente tenderà a mettersi in modalità concentrazione lavorativa, se siamo a casa si rilasserà.
Il problema del lavorare da casa è il fatto che di colpo questo simbolo sparisce, non abbiamo più quell’interruttore che dice alla nostra mente di entrare in modalità concentrazione. Questo ci porta a non riuscire a concentrarci fino in fondo per poter essere produttivi quando è il momento di farlo, e quando non è più il momento di farlo e possiamo rilassarci, non riusciamo veramente a staccare per davvero.
Quindi capito che il problema principale risiede nella mancanza del simbolo, dell’interruttore, che ci permette di passare da una modalità con l’altra, la soluzione è logica. Dobbiamo ricrearci un altro interruttore. Non avendo più l’interruttore ambientale, a quel punto dobbiamo lavorare su altri fronti che sono tre: il tempo, le azioni e per quanto possibile l’ambiente.
1. Tempo
Stabilisci chiaramente degli orari di inizio e di fine del lavoro. Non metterti nelle condizioni per cui lavori quando vuoi. Devi avere dei simboli, devi avere degli interruttori, per cui stabilisci chiaramente quando sei in modalità lavoro e quando non sei più in modalità lavoro.
Ricordati inoltre che limiti che andrai a delineare devono essere molto rigidi perché questa rigidezza ci dà la stabilità che ci manca in una situazione particolare come questa. Per cui se non hai finito di lavorare ed è scaduto il tempo dell’orario di lavoro, si interrompe comunque.
2. Azioni
Vestiti
I vestiti che abbiamo addosso sono un simbolo di identità potentissimo. Essere il noi stessi in pigiama o essere il noi stessi tirati a lucido e vestiti bene per andare da un cliente, ci fa scattare in delle modalità mentali che sono totalmente differenti l’una dall’altra.
Resisti alla tentazione di lavorare per tutto il giorno in pigiama soltanto perché sei a casa.
Routine
Costruisciti una piccola routine, una serie di gesti e azioni quotidiane che faranno da confine fra la modalità lavoro e la modalità riposo.
Ad esempio, appena sveglio potresti fare dell’attività fisica, in modo da dare il segnale al tuo organismo di mettersi in modalità attiva. Subito dopo aver fatto un po’ di attività fisica potresti farti una doccia, poi una bella colazione e ti vesti per entrare in modalità lavoro.
Quando invece hai concluso il tuo orario di lavoro, per riuscire a chiudere i processi mentali che hai attivato mentre lavoravi e poter recuperare fino in fondo creati un’altra routine, che potrebbe essere la stessa ma al contrario. Per cui cambiati i vestiti, fai un po’ di attività fisica e via dicendo.
3. Ambiente
Sotto questo aspetto non c’è moltissimo ovviamente che possiamo fare, ma una delle cose più importanti è quella di definire un ambiente preciso di lavoro.
Non cedere alla tentazione di lavorare un po’ dove capita. Cerca di far sì che ci sia un ambiente molto ben definito in cui tu sei in modalità lavoro e restaci soltanto per lavorare.
Produttività – Consigli bonus
Riduci l’attrito per iniziare
La sera prima potresti già accendere il computer con i programmi e i file su cui dovrai lavorare. Chiudi tutti i sistemi di messaggistica, mail, whatsapp, facebook, instagram e quant’altro, in maniera tale da renderti estremamente liscio il poter entrare in modalità lavoro.
Lavora in sprint
La tecnica del pomodoro in questo caso è super efficace: 25 minuti di attività più 5 di pausa, dopo che hai fatto 4 pomodori fai una pausa più lunga.
Lavora in fasce
Il sistema di organizzazione a fasce è a mio avviso il più efficace in assoluto, ed è nelle sue basi estremamente lineare: devi creare delle to-do-list divise per categoria e stabilire nel corso della tua giornata delle fasce orarie dedicate per ognuna.
Tools consigliati
Vediamoci ora un po’ di e tool e strumenti per poterci aiutare in questa grande sfida.
- Modalità aereo: Quando stai lavorando, bloccare tutte le notifiche è incredibilmente efficace.
Sveglie: altra cosa molto semplice è quella di settarti delle sveglie, per segnalarti quando devi incominciare a lavorare e quando invece devi finire.
Antisocial: È una delle tante app che ci permettono di bloccare determinate applicazioni, in particolare quelle dei social media. Ci sono tante modalità di blocco, una che io trovo molto utile è quella del blocco a fascia temporale, per cui stabilisci degli orari in cui determinate app vengono bloccate.
Cold turkey: una cosa analoga la fa questa app su desktop. Blocca tutta una serie di app che scegli tu e in più blocca anche tutta una serie di siti internet a tua scelta.
Il lungo periodo
Sul lungo periodo il problema che dobbiamo affrontare è molto semplice, il calo di lavoro. Come possiamo risponde a questa problematica? La risposta arriva dai due livelli che abbiamo visto prima. Dobbiamo concentrare tutti i nostri sforzi sul livello indiretto, ovvero sul potenziamento della nostra infrastruttura professionale.
L’opportunità che deriva dalla flessione del lavoro, è il fatto che abbiamo più tempo libero e tutto questo tempo libero lo possiamo e lo dobbiamo allocare su tutti quegli strumenti che ci permetteranno da un lato di avere più lavoro in futuro e dell’altro di avere del lavoro migliore.
Questi asset sono tre principali: Comunicazione e marketing, Amministrazione e formazione.
1. Comunicazione e marketing
Sito internet e presenza online in generale, sono due asset di comunicazione e di marketing fondamentali e spesso li trascuriamo perché abbiamo da lavorare, da star dietro ai clienti e da star dietro alla contingenza della quotidianità.
Se però ci si sblocca il tempo, questo secondo me è il primo punto su cui andare ad allocarne un po’.
Tools consigliati
Se devi andare per caso a rifare il sito internet, a rimetterci mano e a modificarlo, ti consiglio di utilizzare WordPress e possibilmente WordPress con Elementor.
Elementor è un compositore visivo pazzesco che ti permette di semplificarti moltissimo tutto il lavoro e la costruzione delle pagine dei tuoi contenuti.
2. Amministrazione
Il secondo aspetto dell’infrastruttura su cui lavorare è l’amministrazione. La parte amministrativa è una delle fondamenta di qualsiasi business, non ce ne si può disinteressare, perché da un lato può fare dei grossi danni e dall’altro può creare una serie di attriti e difficoltà nel gestire la nostra quotidianità.
Tools consigliati
Io utilizzo due app: Wallet e Board di Budget Bakers.
Wallet è più incentrata sulla gestione delle spese personali, Board invece sulla gestione delle spese professionali.
Entrambe queste due app si interfacciano automaticamente con i tuoi conti correnti e con le carte di credito, scaricano da sole tutte le spese fatte e tutti i pagamenti ricevuti. Una volta settate le regole, ti categorizza in automatico tutti questi processi.
3. Formazione
Il terzo punto in cui è molto importante investire del tempo nel momento in cui ne abbiamo un po’ di più perché c’è una flessione di lavoro, è la formazione.
Quello che ci porterà a star bene in futuro non sono gli strumenti, non sono i computer che usiamo, non sono gli ambiti di mercato, non sono gli investimenti che facciamo, quello che ci porterà a stare bene siamo noi stessi.
Imparare costantemente e migliorarci costantemente è la singola cosa migliore che possiamo fare su base quotidiana sia da un punto di vista professionale che umano. Cerca quindi in questo momento di dedicare più tempo possibile alla tua personale formazione.
Libri consigliati
Ho preparato una lista di 7 libri ideali per questo particolare momento di quarantena, virus, incertezza e quant’altro.
“Deep Work” di Cal Newport:
È un libro che ci spiega come riuscire a essere concentrati in un mondo di distrazioni.
“The war of art” di Steven Pressfield:
La guerra dell’arte è un libro molto bello e divertente sulla battaglia costante che tutti noi creativi, creatori, imprenditori e tutti quelli che realizzano qualcosa, si trovano ad affrontare quotidianamente con procrastinazione e perfezionismo.
“Atomic habits” di James Clear:
È un libro interessante, breve e molto pratico sulla costruzione di quelle abitudini atomiche, per cui quelle piccole abitudini che poi generano dei grandi cambiamenti. Racconta anche molto bene il condizionamento che l’ambiente fa sulla nostra capacità di avere delle abitudini potenti.
“Anti fragile” di Nassim Nicholas Taleb:
Verte tutto su questo concetto dell’anti fragilità, che è un’idea talmente potente e innovativa che non abbiamo neanche una parola per poterla definire. L’anti fragilità è il contrario della fragilità, che non è la resistenza, perché resistere significa semplicemente rimanere immutati sotto a elementi stressogeni. L’anti fragilità invece è diventare addirittura migliori ed essere potenziati dagli elementi stressogeni.
“Sapiens” di Yuval Harari:
È un libro che ci aiuta a capire meglio il nostro presente, capendo meglio il nostro passato.
“Life 3.0” di Max Tegmark:
Questo ha lo stesso concetto di Sapiens ma al contrario, capiamo meglio il nostro presente comprendendo meglio quello che succederà in futuro. Cosa significa essere umani in un’epoca di intelligenza artificiale. Quello che sta per succedere nel futuro prossimo, quando arriverà l’intelligenza artificiale, lo sconvolgimento clamoroso che ne conseguirà, e i futuri destini dell’umanità.
“Cent’Anni di Solitudine” di Gabriel Garcia Marquez:
Questo invece è un romanzo. Un grande classico del Novecento. Probabilmente uno dei libri più significativi del filone del realismo magico, talmente pieno di idee, di invenzioni, di fantasia, di storie e suggestioni che è un dei pochissimi libri chi non mi stanco mai di andare a rileggere.
Progetto personale
Infine un quarto e ultimo consiglio su dove andare a impiegare il tempo è su di un progetto personale fatto per puro piacere.
Spesso succede che si incomincia a fare il freelance per passione, però dopo un po’ di tempo, lavorando in un’industria, in un sistema con una logica commerciale, la passione finisce per spegnersi e per diventare mestiere.
Questo potrebbe essere un ottimo momento per andare a ritrovare quella passione iniziale e incominciare a fare un progetto personale per il solo piacere il farlo, senza nessun fine professionale, di comunicazione, di marketing, di promozioni, di visibilità, di lavoro o di vendita.
Dimenticati delle logiche dell’industria e fai soltanto qualcosa per essere felice.
Conclusioni
Spero di averti dato abbastanza strumenti per poter affrontare questa situazione alla grande.
Con queste strategie e gli strumenti che ti ho fornito, penso che tu abbia tutte le informazioni necessarie per poter affrontare la crisi a testa alta e a spalle larghe.
Amico freelance non temere la pioggia, perché ricorda che i grandi capitani si fanno nelle tempeste! E come sempre, andiamo a conquistare il mondo!